Il mito di Icaro ci è stato sempre raccontato come un atto di superbia, voler volare più in alto possibile, superando il limite, avvicinandosi al sole.
E se le cose non fossero andate così? Se ci avessero ingannato quegli adulti ?
Ogni bambino, anche il più piccolo, ha desiderato nella sua vita, per un istante di volare.
Per Icaro, il sogno è volare.

Lui non è un bambino come tutti gli altri, è diverso.
Lui si sente diverso dagli altri. E se fossero gli altri a farlo sentire diverso?

Si lascerà tentare dalle droghe di un tempo così vuoto. Deciderà di seguire gli eserciti e le schiere di omologati, prigionieri di una città, Cnosso, che lo vorrebbe uguale agli altri e suddito di un padrone che guida le sorti della gente, il re Minosse. Saprà resistere? Saprà dire di no?
Un sogno non lo si può fermare. Icaro si ritroverà a fare i conti con la realtà e il suo passato, riuscirà a venir fuori dal labirinto?

Qualcosa di nuovo sta per avvenire, si sente nell’aria.
L’aria è ovunque: avvolge la terra, fa emergere le cose, addolcisce i contorni e allo stesso tempo spinge al futuro.
All’alba di un nuovo giorno, quando nuovi desideri stanno per avverarsi e due innamorati in lontananza si abbracciano dinanzi al mare, Icaro volteggerà con un paio di ali costruite da suo padre Dedalo.
Ma si sa nessun padre vuole vedere suo figlio cadere.
Come finirà l’ Icaro del nostro tempo impazzito?
Si apra il sipario. Lui è qui, perché il mito è intramontabile. Icaro il bambino che voleva volare.

Locandina spettacolo Icaro - BinarioZero